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Premio Letterario Internazionale Jacques Prévert 2020
XXVI Edizione

Ultimo aggiornamento: 21 Gennaio 2021
Clicca qui per il bando completo del concorso
Andamento del concorso:

La data di scadenza prevista del 30-12-2019 è stata prorogata al 18-01-2020

  • Per cause di forza maggiore la dottoressa Olivia Trioschi è impossibilitata a presiedere la Giuria della sezione Poesia del Premio Jacques Prévert, verrà pertanto sostituita dalla Dottoressa Monica Colombini, già presidente della sezione narrativa del Concorso Città di Melegnano.
  • La dottoressa Trioschi si scusa sentitamente con tutti i partecipanti.
  • Aggiornamento del 27-05-2020: la Giuria rende noti i risultati del Premio – I premiati riceveranno comunicazione in merito nei prossimi giorni – La valutazione delle opere pervenute è iniziata in data 05-03-2020.
  • In merito alla cerimonia di premiazione che avrebbe dovuto tenersi nella città di Melegnano nel mese di febbraio 2021, data la situazione pandemica attuale abbiamo stabilito di sospenderla e di spedire a mezzo posta i premi ai vincitori. Abbiamo inviato comunicazione agli Autori premiati con tutti i dettagli.
Risultati

I risultati della XXVI Edizione Premio Letterario Internazionale Jacques Prévert 2020


La Giuria della Sezione Poesia, presieduta da Monica Colombini, dopo attenta valutazione delle opere pervenute, rende nota la seguente graduatoria:


  • Opera 1^ classificata «Luna arancione» di Gigliola Magnetti, Lanzo (TO).
    Vince: Targa Jacques Prévert – Pubblicazione di un libro di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione di 100 copie all’Autore – Attestato di merito.
    Questa la motivazione della giuria: «L’amore ha sollecitato fiumi di parole, ma nella raccolta «Luna arancione» il racconto poetico si illumina di un amore che non vive dell’accelerazione giovanile ma trae forza e slancio dalla maturità anagrafica e dai sentimenti di un uomo e una donna. L’amore si insinua nelle vite di due amanti lontani esplodendo nella felicità degli incontri, tenendo accesa la fiamma quando la distanza divide. Un amore per i più inusuale e che invece, abilmente disegnato in forma poetica, si manifesta per la sua profondità e pienezza rivelandosi per la sua forza assoluta senza tempo ed età.
    Il linguaggio poetico è ricco di visioni e incalzante di emozioni, è esplosione di sentimenti, sensualità calda e misurata che approda ad una quotidiana a matura carnalità. Sotto una luna arancione, all’ombra naturale di un bosco, sotto il velo azzurro di un cielo splendente è semplicemente il miracolo di amore che
    è energia e riscoperta
    è lenimento per le pene e i distacchi del passato
    è femminilità ritrovata
    è consapevole sventatezza
    è gioia e malinconia
    è un domani ancora possibile
    è sferza vitale
    è… AMORE».
    Monica Colombini


  • Opera 2^ classificata «Raccolta Senza titolo» di Floriana Menozzi, Brescia.
    Vince: Pubblicazione di un libro di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione di 50 copie all’Autore – Attestato.
    Questa la motivazione della giuria: «Sono immagini, ricordi, pensieri, suggestioni che affiorano delicate e nitide nel fluire della scrittura poetica. I componimenti ricompongono il mosaico del vissuto personale regalando piccole storie della memoria tracciando un filo lucente tra passato e presente.
    I giorni, le esperienze di ieri, sono terreno delle proprie radici che affondano, traendo nutrimento e senso, dall’ emozione di gioventù, nel ricordo del canto materno, tra le grandi e piccole pene del vivere quotidiano, nei legami spezzati. In bella e fluente scrittura poetica, aggiungendo ad ogni parola un dettaglio prezioso, il passato si rivela in immagine nitida ed è già oggi. Il presente è consapevolezza ed esperienza di maturità in cui anche il rimpianto evolve in capacità di guardare al futuro ed aprirsi a nuovi orizzonti».
    Monica Colombini


  • Opera 3^ classificata «Adesso, qui» di Patrizia Berlicchi, Roma.
    Vince: Pubblicazione di un Quaderno di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione di 50 copie all’Autore – Attestato.
    Questa la motivazione della giuria: «I temi universali ed eterni dell’esistere si traducono in pennellate di pensieri, distillati con abilità poetica in poche righe ricche di suggestioni. Ogni parola è cesellata con delicata accuratezza alla ricerca della sintesi, dell’essenza vera di una sensazione, di una emozione. Sono frammenti poetici compiuti e densi, apici affioranti di momenti di vita che invitano il lettore a percorrere la traccia segnata dai dettagli messi a nudo ad ogni nuova parola per andare alla scoperta di quel vissuto che è fonte ed origine.
    Sono poesie che invitano a leggere e rileggere e rileggere regalando il piacere di nuove scoperte…».
    Monica Colombini


  • Opera Segnalata «Poesie d’amore» di Paolo Ghidini, Poggio Rusco (MN).
    Questa la motivazione della giuria: «Poesie che con capace uso delle parole e del ritmo compongono un mosaico d’esperienza che attraversa l’esistenza. In un ideale continuo dialogo con l’oggetto d’amore la lettura regala emozione continua, disegnando in punta di penna dell’amore che nasce tumultuoso, che mette radici, progetta e accomuna, che non si arrende nemmeno alla fine». Monica Colombini


  • Opera Segnalata «Plaza de Majo» di Armando Giorgi, Genova.
    Questa la motivazione della giuria: «Il poeta riesce nella sfida non usuale di coniugare poesia e passione civile, dimostrando maestria nella costruzione di un linguaggio simbolico che restituisce potenza evocativa e profondità». Monica Colombini


  • Opera Segnalata «Una sera qualunque» di Maria Enrichetta Giornelli, Cortona (AR).
    Questa la motivazione della giuria: «Poesie come cartoline dell’anima inviate al lettore in un viaggio intimo attraverso l’esperienza di vivere nel flusso naturale delle stagioni, delle età, nei ricordi un passato che è origine e orizzonte». Monica Colombini


  • Opera Segnalata «Un amore impossibile» di Paolo Grecchi, Codogno (LO).
    Questa la motivazione della giuria: «Amore come necessità anche quando è sentimento impossibile… è amore sognato.
    È sentimento che cerca la sua legittimazione di realtà nel desiderio nell’ideale. La bella e riuscita scrittura poetica è piena di respiro, è continua dichiarazione di amore …amore romantico e dolente senza retorica…amore forte di poetica verità».
    Monica Colombini


  • Opera Segnalata «La frattura del metatarso del piede sx» di Raffaele Marchi, Ostiglia (MN).
    Questa la motivazione della giuria: «Avere tempo per pensare, darsi il tempo per liberare un talento che è stato lì tra e nostre pieghe più intime soffocato dalla frenesia del vivere quotidiano. E allora è poesia che sgorga, che traduce in parole scandite, dirette il troppo a lungo non detto». Monica Colombini


  • Opera Segnalata «Il tutto nel frammento» di Elena Perregrini, Buglio in Monte (SO).
    Questa la motivazione della giuria: «L’ispirazione è chiara, sincera è la fede che conduce la scrittura accompagnando le stagioni con un filo poetico che assume a tratti il carattere di canto liturgico.
    Un lavoro che potrebbe accompagnare delicatamente la lettura dei testi sacri e offrire agli scettici un appassionato approccio alla Fede».
    Monica Colombini


  • Opera Segnalata «Giacch(è) (a)spre vertono…» di Flavio Tamiro, Calco (LC).
    Questa la motivazione della giuria: «Si rivela nella raccolta una verve poetica personalissima che partendo da Prévert , restituisce memoria della sferza verbale futurista e della capacità intrigante e disorientante del non sense. Nel ruolo di moderno fustigatore poetico, con tono fin caustico, l’autore denuncia, provocatorio, le derive del conformismo imperante.
    Il ritmo di scrittura e quasi musicale…la lettura avvincente».
    Monica Colombini




    Alle opere Segnalate dalla Giuria vengono offerte vantaggiose proposte di pubblicazione con l’assegnazione di copie in omaggio, in caso di pubblicazione in volume con la casa editrice Montedit e Attestato di merito. Verrà inviata agli Autori premiati comunicazione in merito al successo conseguito a mezzo email.




    La Giuria ha inoltre selezionato una rosa di opere meritevoli alle quali viene offerto di pubblicare in volume con la casa editrice Montedit e di avere copie in omaggio. Verrà inviata comunicazione agli Autori a mezzo email.




    La Giuria della Sezione Narrativa, presieduta da Massimo Barile dopo attenta valutazione delle opere pervenute, rende nota la seguente graduatoria: Massimo Barile Massimo Barile Massimo Barile


  • Opera 1^ classificata «Haiti» di Alessandro Troiani, Roma.
    Vince: Targa Jacques Prévert – Pubblicazione dell’opera vincitrice in volume edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione di copie gratuite all’Autore – Attestato di merito. Questa la motivazione della giuria: «Alessandro Troiani, con il suo libro “Haiti”, propone un romanzo misterioso ed elettrizzante, che presenta una trama ben architettata e dal ritmo serrato, riuscendo a creare una narrazione originale e coinvolgente che si legge tutta d’un fiato.
    La narrazione risulta avvincente e seducente, la trama presenta una miscela esplosiva di esoterismo e magia nera, riti vudù e spiriti malvagi, antiche profezie e rituali sacri di un’antica setta sacerdotale.
    L’atmosfera caraibica è pervasa di un alone di magia che riconduce ad una terribile antica profezia quando, durante il terremoto che ha sconvolto Haiti, viene scoperto un sotterraneo segreto dove vengono ritrovati alcuni cadaveri mummificati, un altare scarificale ed un tesoro azteco.
    L’affascinante antropologa Selena Bravo, coadiuvata dal capitano Reale, cercherà di scoprire chi ha trafugato l’antico sigillo di Huitzilopochtli, appartenuto all’Imperatore Izcoatl, un emblema sacro e un potente amuleto.
    Il flusso narrativo continua in un susseguirsi di eventi che incalzano senza tregua, ma l’esperta in cultura precolombiana, la coraggiosa e tenace Selena Bravo, riuscirà a svelare i segreti d’un antico Codice ed a sfuggire dalla follia del diabolico colonnello Loomkach, appartenente ad una setta d’un antico ordine sacerdotale collegato al famoso sigillo d’oro azteco».
    Massimo Barile


  • Opera Segnalata «La non banalità dell’esserci» di Italo Caruso, Palermo. Questa la motivazione della giuria: «Il sottotitolo rappresenta già una sorta di spiegazione al contenuto del libro di Italo Caruso: “Riflessioni sul melodramma umano di un passeggero del mondo alla ricerca metafisica del proprio motivo d’esistere…”.
    La narrazione, ricercata e complessa, precisa e penetrante, rappresenta una ricerca del “motivo d’esistere” con le molteplici implicazioni che comporta, vivendo il travagliato compromesso tra realtà ed illusione.
    Il romanzo diventa rivisitazione e attenta analisi del proprio vissuto, tra solitarie rivelazioni e recuperi memoriali, del travaglio della vita con la paura di aver sbagliato tutto, della perenne sensazione di conflitto con sé stesso e di essere prigioniero nel tormento del dubbio esistenziale.
    Cercare la verità è una sofferenza della nostra vita, e ardua impresa è catturare il segreto esistenziale, godendo e soffrendo.
    Il punto finale del percorso di conoscenza giunge alla necessità vitale di “riappropriarsi della non banalità dell’esserci”, che diventa perfetto sigillo narrativo».
    Massimo Barile


  • Opera Segnalata «Nero catrame» di Carola Cestari, Milano. Questa la motivazione della giuria: «Carola Cestari propone una storia ammantata da iniziale mistero, con il ritrovamento di strani disegni e simboli che sono stati dipinti da un uomo sulle pareti della sua casa, ma poi la trama si dipana con un susseguirsi di eventi che vedono la protagonista Anna, un agente di polizia, alle prese con una indagine difficile e complessa, relativa alla scomparsa di alcune donne coinvolte in una triste vicenda di madri surrogate.
    Il ritmo incalzante della narrazione, cosparsa di continui avvenimenti, riesce ad appassionare il lettore regalando anche un inaspettato colpo di scena finale».
    Massimo Barile


  • Opera Segnalata «Tra le macerie, carri pieni di vita» di Elena Esposto, Bergamo. Questa la motivazione della giuria: «Elena Esposto offre un romanzo pervaso di umanità e capace di scandagliare il dolore e la desolazione causate dalla guerra serbo croata, con un recupero memoriale che diventa sostanza pulsante della narrazione, tra ricordi imbevuti di dolcezza miscelata alla malinconia e lo sguardo attento ai “segreti tormenti nell’anima”.
    Durante il processo narrativo il dolore pare “scivolare via” dal corpo dei protagonisti per oltrepassare il mondo reale che è diventato insopportabile, ed alimentare una sorta di rifugio dell’anima per salvaguardare il senso dell’amore: la rivelazione di una meravigliosa storia d’amore, senza tempo».
    Massimo Barile


  • Opera Segnalata «Ritratti di zucchero» di Damiana Maria Giacobbe, Abbiategrasso (MI). «Damiana Maria Giacobbe propone una raccolta di racconti che vedono la protagonista femminile di ogni racconto accomunata ad un famoso dolce che diventa simbolo narrativo, a volte di una rinascita, altre volte di vendetta, di libertà ritrovata e di una sospirata autodeterminazione.
    I racconti riescono a coinvolgere nella lettura con alcuni passaggi degni di nota: in alcuni casi, sono pervasi di profonda umanità, e capaci di cogliere il mondo interiore delle varie protagoniste, in altri casi, il tono della narrazione risulta ironico e divertente.
    Da segnalare i racconti dedicati ad “Aida e la Cheese cake al caramello” ed a “Patricia e il gelato alla nocciola”». Massimo Barile


  • Opera Segnalata «Molina forever» di Giovanni Macrì, Barcellona Pozzo di Gotto (ME). Questa la motivazione della giuria: «Giovanni Macrì regala una raccolta con cinque nuovi racconti polizieschi che vedono come protagonista il famoso ispettore Cristopher Molina alle prese con difficili indagini per scoprire la verità.
    Nella ormai nota cittadina di Asheville, in North Carolina, l’ispettore Molina, della Squadra omicidi, indaga sui delitti commessi e, come di consueto, riuscirà a risolvere brillantemente tutti i casi.
    I racconti seguono il ritmo del genere poliziesco con gli indizi che vengono centellinati durante la narrazione nella quale domina indiscussa la figura del famoso ispettore Molina».
    Massimo Barile


  • Opera Segnalata «“L’anarchia del pensiero» di Gabriele Ovi, Vignola (MO). Questa la motivazione della giuria: «Gabriele Ovi, con “L’anarchia del pensiero”, dimostra grande capacità di scrittura e notevoli doti nel tratteggiare i protagonisti, rendendo coinvolgente la storia narrata.
    Il romanzo racconta la vicenda esistenziale di Daniele che percepisce la propria desolazione, dovendo fare i conti con una “famiglia inconsistente”, e che convive con il suo animo tormentato nel quotidiano sofferto cammino sovente pervaso di silenzi.
    La narrazione segue un flusso di pensiero fortemente ricercato e sentito, capace di scandagliare le più labili percezioni, e che diventa espressione fedele dell’intenzione dell’Autore».
    Massimo Barile


  • Opera Segnalata «Tetractys» di Stefano Paolini, Marino (RM). Questa la motivazione della giuria: «Il romanzo di Stefano Paolini risulta decisamente coinvolgente e la storia raccontata è ben strutturata, presenta un ritmo serrato ed è ricca di colpi di scena.
    La scrittura riesce a far appassionare alla vicenda pervasa di mistero, grazie ad un ritmo incalzante e ad una narrazione elettrizzante.
    Il protagonista sarà catapultato in una dimensione misteriosa e pericolosa, l’incontro con una donna affascinante, oscure trame ed alcuni omicidi, nonché una società segreta che cerca di insinuarsi nelle istituzioni per creare una rete di attività illecite, la Setta della Sacra Tetractys.
    Il protagonista riuscirà a svelare il segreto della Setta e, colpo di teatro finale, a scoprire che la padrona assoluta della Setta è la sua ex moglie, la Grande Matrigna, la famosa Strega di Loch».
    Massimo Barile


  • Opera Segnalata «Il Professore di Italiano» di Marcello Signorini, Senigallia (AN). Questa la motivazione della giuria: «Il romanzo di Marcello Signorini racconta le vicende sentimentali di un professore d’italiano, ormai sessantenne, che viene letteralmente travolto da un amore appassionato per una ragazza ventenne che sconvolge la sua vita tranquilla.
    Il rapporto d’amore con la ragazza, vissuto tra estasi e tormento, sarà destinato a finire e, come testimonianza di quell’amore così vibrante e luminoso, rimarrà il libro che il professore scriverà.
    La scrittura di Marcello Signorini riesce a fissare fedelmente le profonde riflessioni sul percorso sentimentale e le continue considerazioni sull’esperienza esistenziale vissuta dal professore, che offre tutto sé stesso per vivere l’intensa storia d’amore, superando l’amarezza, la delusione e l’illusione di essere amato».
    Massimo Barile


  • Opera Segnalata «Fuori tutto» di Sarah Zingales, Nago-Torbole (TN). Questa la motivazione della giuria: «Sarah Zingales racconta una storia intrigante, che presenta una trama connotata dalla tensione ad un continuo scandaglio interiore dei personaggi, regalando un colpo di scena finale decisamente inaspettato.
    Il protagonista del romanzo è un uomo di successo che sopravvive alla propria realtà, quotidianamente costretto ad indossare una maschera, ma davanti alle metamorfosi della vita rimane “immobile nel suo alter ego”.
    Il momento della resa dei conti arriva anche per lui, ormai avvolto dalle ombre della sua esistenza, deve “ridefinire la sua coscienza desertificata”: il rapporto matrimoniale con la moglie Greta è un disastro, tra crisi esistenziali e comportamenti ambigui della moglie, che si miscelano con il suo animo sofferente ed il profondo disagio nei confronti di una vita che non riesce più a comprendere.
    Fino al colpo di scena finale con la sorprendente rivelazione che la moglie Greta è un agente segreto speciale, che farà da suggello al loro ritrovato amore».
    Massimo Barile


  • Opera Segnalata «Mauro Bavoni Detective – L’Arciere di Dio» di Massimo Zona, Calvi Risorta (CE). Questa la motivazione della giuria: «Massimo Zona racconta le avventurose vicende del detective privato Mauro Baveni, riuscendo a rendere credibili, in primo luogo, le varie indagini che si susseguono nella narrazione e, soprattutto, la personalità del detective con la sua profonda umanità, il forte senso dell’amicizia e la propensione ad aiutare le persone più deboli e sofferenti.
    Tali evidenze narrative sono rese in modo perfetto e, nel dipanarsi degli avvenimenti, emerge anche la figura dell’Arciere di Dio, che colpisce le persone che hanno commesso crimini infami e, per questo motivo, le sue gesta son definite “atti di giustizia”.
    Dopo ripetuti colpi di scena, sorprendentemente, sarà proprio l’Arciere di Dio a salvare il detective».
    Massimo Barile




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